Club Culturale La Viaccia

Premiazione 5° premio di poesia “Il Bottaccio”

Come oramai da tradizione consolidata si è svolta sabato 5 Novembre 2011, presso il Circolo di Bonelle, la cerimonia del Premio di poesia “IL Bottaccio”, giunto quest’anno alla quinta edizione.La serata è iniziata con l’apertura di una mostra di elaborati degli allievi della scuola di disegno e pittura, gestita dal nostro compaesano ed amico Paolo Tesi. Ai lati della sala, davanti ai quadri esposti, fanno da cornice (grazie all’interessamento del nostro Socio Marco Bonacchi) i bellissimi bonsai del vivaista Giovanni Bonacchi.

Alle ore 18 si è aperta la cerimonia di premiazione delle opere, introdotta dalla nostra presidente  Enrica Fragai, coadiuvata dal segretario del club “La Viaccia” Nicola Giudice, dal poeta Giacomo Trinci e dalla consigliera provinciale Chiara Innocenti, mentre il comune di Pistoia era rappresentato dal Presidente del Consiglio Comunale Marco Vettori.

I primi ad essere premiati sono stati i cinque segnalati, nell’ordine: Valerio Savino da Le Querci con la poesia “Autoritratto”, Loriana Capecchi da Quarrata con la poesia “Migranti”; Stefano Gargini da Bonelle con la poesia “Sociale rigenerazione”; Benito Galilea da Roma con la poesia “Domani avrò le ali”;  Mirella De Cortes da Cagliari con la poesia “Terremoto”;

Dopo di ciò siamo passati alla premiazione dei primi tre elaborati, al terzo posto si è classificata Margherita Neri da Gangi (Palermo) con la poesia “Me matri” la quale non ha potuto presenziare alla premiazione per motivi familiari, al secondo posto si è piazzato Simone Piazzesi da Serravalle Pistoiese con la poesia “Pesca d’altura” ed infine veniva proclamato vincitore assoluto Giuliano Dorigatti da Civezzano (Trento) con la poesia “Son dela ment”

La serata è stata allietata dal duo formato da Matilde Moretti (voce) e da Giacomo (Voce e Chitarra) che si sono esibiti nel loro repertorio folk-rock.

 

Umberto Taddei

 


1° classificato

Poesia “Son dela ment”

di Giuliano Dorigatti

 

MOTIVAZIONE

Il componimento sviluppa una misura perfetta e naturale di canto, dove la musica dialettale diventa lo strumento di recupero di una classicità perduta e ritrovata. Chiarezza e senso del mistero trovano la loro cifra musicale in un sapiente equilibrio metrico che comprende nella misura del madrigale,nella forma chiusa di questo canto perfetto, il viaggio regressivo nel chiuso mondo di un io che diventa il mondo di tutti. Armonia antica e difficile che unisce il popolare della parola dialettale, con una sua declinazione di autentica classicità.

 

Meio dormir, dormir ancora.

Dessmissiarse l’è averzer i oci

e veder le miserie della vita,

i gesti fati e la parola dita.

 

Meio dormir, dormirghe sora.

Me piaseria levar e viver ‘n altro dì,

ma fora dala sfesa mi vedo ancor quel lì.

 

Per no sofrir, sèro e dormo ancora.

Cò la testa pozada sui dinoci

me ‘nciavo en te ‘l me mondo col luchet

e vardo ‘l stroff, ascolto el voit e resto al fret.

 

TRADUZIONE

 

 

“SONNO DELLA MENTE”

 

Meglio dormire, dormire ancora.

Svegliarsi è aprire gli occhi

e vedere le miserie della vita,

i gesti compiuti e la parola detta.

 

Meglio dormire, dormirci sopra.

Mi piacerebbe alzarmi e vivere un altro giorno,

ma fuori dalla fessura io vedo ancora quello.

 

Per non soffrire, chiudo e dormo ancora.

Con la testa appoggiata sulle ginocchia

mi rinchiudo a chiave nel mio mondo

e guardo il buio, ascolto il vuoto e resto al freddo.

2° classificato

Poesia “Pesca d’altura”

di Simone Piazzesi

 

MOTIVAZIONE

 

Due strofe di essenziale disegno mescolano il mistero di mare terra nel racconto magro di un rito di raccolta. Il linguaggio è asciutto e nitido, misterioso ed evidente nel suo delinearsi verso per verso, fra misure brevi e cadenze endecasillabiche. Il racconto trova in pochi versi il modo giusto di declinarsi in un canto sobrio e severo di ascendenze sereniane.

 

 

Gettano le reti nel mare della terra

gli olivanti dalle mani severe

mungono crini d’olivi

uno a uno per la raccolta delle perle

nere e verdi.

 

Guarda, sembrano vive

mentre guizzano sui cigli e nelle reti.

3° classificata

Poesia “Me matri”

di Margherita Neri

 

MOTIVAZIONE

Con senso del ritmo e della musicalità, l’autore riesce a ricavare dal dialetto il massimo di resa espressiva, non concedendo la lingua ad un uso solamente popolare, ma permettendo che essa si faccia tramite di una proiezione visionaria e allo stesso tempo fedele alla realtà. La matri della poesia diventa in questo modo strumento per il recupero di un tempo perduto e leggendario, figura prossima e familiare, ma insieme personaggio del mito e di una narrazione fantastica e trasfigurata.

 

 

Me matri era suli dù matinu

quannu spuntava rallegrava u cori,

me matri era stidda chi lucia,

era luna varcarola, annacava sònnira,

assicutava farfalli,accampava suspira,

cugghìa lacrimi, strincìa scagghi di tempu ‘ntra li jita.

Me matri era ciumi chi scurrìa,

funtanedda scaccaniusa,

era ventu di spiranza, furmichedda laburiusa,

era porto di lu mari, era faru ‘ntà timpesta.

Me matri lavava ‘ngiurìi, asciucava chianti,

sciugghìa gruppa, arripizzava paroli, stìnnia surrisi.

Me matri ‘un supraniàva mai,

vagnava cuscina,

gnutticava e sarvava,

come juncu si calava a la china.

Me matri era arvulu di frutti,

scattiàva ciuri, uffrìa meli, agghiuttìa feli.

Me matri vinnìa carezzi,

scanciàva durcizza, rialava amuri,

accattava duluri.

Me matri era lustru di cannula

quannu u suli tracuddava

e lu scuru si fidava.

Me matri era cocciu di granatu

era ciauru di rosi, era spica di furmento,

la palumma di lu nìdo, la bannèra di la casa…

Me matri era sulu ‘na matri

una come tanti autri,

era me matri.

 

Traduzione – MIA MADRE – Mia madre era sole del mattino, quando spuntava, rallegrava il cuore, mia madre era stella che brillava, era luna barcarola, cullava sogni, inseguiva farfalle, raccoglieva sospiri e lacrime, stringeva frammenti di tempo fra le dita. Mia madre era fiume che scorreva, fontanella allegra, era vento di speranza, formichina laboriosa, era porto del mare, era faro nella tempesta. Mia madre lavava offese, asciugava pianto, scioglieva nodi, rattoppava parole, stendeva sorrisi. Mia madre non sovrastava mai, bagnava cuscini, si piegava e si abbassava come giunco quando c’era la piena. Mia madre era albero di frutti, sbocciava fiori, offriva miele, inghiottiva fiele. Mia madre vendeva carezze, scambiava dolcezza, regalava amore, comprava dolore. Mia madre era lume di candela quando il sole tramontava e il buio si tagliava a fette. Mia madre era chicco di melograno, era profumo di rose, era spiga di frumento, la colomba del nido, la bandiera della casa…Mia madre era soltanto una madre, una come tante altre, era mia madre.


 

SEGNALATE

 

 

AUTORITRATTO

di Valerio Savino

Al timone della barca dei folli ho scortato la mia vita.
Onde senza nome, lune d’altri tempi, orizzonti mai visti
sono stati i miei fedeli compagni.
Ai volti innamorati ho narrato le mie idee
alle donne la mia passione ho narrato.
Non aiuto, ma questo è scritto sul biglietto nella bottiglia.
Pieno ma non sazio di visioni parto e riparto
mani di vento gonfieranno la vela
il pensiero, immobile, è a prua.

MIGRANTI

di Loriana Capecchi

 

Tu pure emigrante verso gli anni trenta.

Ricorda.

 

Adesso precarie farfalle

carrette del mare

a offrire a molti l’ultima speranza.

 

Il tempo si ripete sempre uguale.

Scontata una valigia di cartone

legata a doppio filo con lo spago.

Immagine per non dimenticare

il nulla posseduto da una gente.

 

Brezza di mare e fumo di stazione

condussero a un’America lontana.

 

E ancora cerca il vento innamorato

giovani corpi cui mettere l’ali

per fuga ad un sogno di terra migliore.

Azzurro canta il mare le sue onde

stregate dal richiamo di sirene.

 

Ma carne di migrante scesa è al fondo

ormai senza più impronte da lasciare.

 

Chi resta tenta ennesima frontiera

di pochi una coscienza fuori moda.

Che dire di chi se allo strazio

altrove rivolge lo sguardo?

 

Davvero noi allora saremo

analfabeti miseri d’amore.

SOCIALE RIGENERAZIONE

di Stefano Gargini

MOTIVAZIONE: attraverso l’uso non banale di un linguaggio che guarda con attenta riconoscenza alla tradizione poetica novecentesca e avvalendosi di una struttura metrica ben controllata, che poggia sull’endecasillabo, l’autore costruisce una lirica di efficace e pregnante contenuto, in cui il tempo presente si mostra in tutta la sua disarmonia, come lo spazio umano dell’affanno e della miseria. Se la stagione presente è caratterizzata dallo spreco e dall’attività frenetica, allora meglio guardare al passato, età di pigrizie e ozi e di “mani dedicate al necessario”.

 

Vissuto ho i giorni di chiare meraviglie

con le ginocchia perse dentro rovi

e graffi sulle mani e i piedi scalzi

lungo quei sassi arroventati al sole.

 

Erano belli i giorni dell’estate,

le porte aperte pronte all’accoglienza

e il cibo si spartiva in ogni dove

come si fa dove non c’è abbondanza.

 

Il tempo ci ha sorpreso dentro gli agi

sottratti a ancor chi vive la miseria

e allora io mi volgo ancora indietro

come un uccello che torna al suo nido.

 

Lo guardo scruta dì senza stagioni,

uomini affannati per le vie

occhi di bimbi senza più preghiere

per naviganti ormai senza più mari.

 

La terra è offesa da crudeli sprechi

eppur rammento tempi di pigrizie,

ozi splendenti di meditazioni

e mani dedicate al necessario.

DOMANI AVRÒ LE ALI

di Benito Galilea

 

Nacqui durante un plenilunio

a mezzogiorno, la guerra quasi finita,

qualcuno impiccato sommariamente

per essere esempio nella sopravvivenza.

Ed è per questo forse che anch’io

mi sento come un’esule mancato,

ai confini di un foglio bianco che mi aspetta

di sera per farsi raccontare quello che non ho

saputo vivere nel mio lento procedere tra i vivi.

 

Per noi mai completamente andati

ci sarà pure un nome da seguire nella fuga,

ci sarà una sedia dove da vecchi ci si possa

sedere per guardare la terra e dirsi addio.

E se domani avrò le ali e la luna

per tutte le morti, pettinerò i pensieri

con le belle mammole di maggio che luccicano

come fossero l’Italia che ci attende.

 

Casa mia si schiude in un qualche paradiso

di presenze, quelle sole lasciatemi in giacenza

dal rumore di quel febbraio del 44

quando stretti si ascoltava il mondo che nasceva.

 

Mi guadagno ancora il pane come un granchio

che scava all’interno di una roccia, e sopravvivo

grazie al pozzo d’altri dove escono e tornano

i clochards con l’amore di un gesto colorato da Dio.

 

 

 

TERREMOTO

di Mirella De Cortes

 

Là dove tutto è finito

e dove tutto è rinato a brandelli,

ho visto la luna seppellire i ricordi

e la terra ingoiare storie

e pagine d’amore.

Ora, i miei occhi portano il segno del fango

e il mio sguardo il ricordo della notte.

In quel giorno impietoso

ho odiato il ventre della terra,

coi miei “perché” aggrovigliati in cuore

scavavo anch’io

a mani nude, fra polvere e macerie

per ritrovare cuori seppelliti e ancora vivi

e ho visto svanire speranze,

aprirsi ferite,

ho divorato lacrime e parole,

io, perduta e senza meta

nel mio sgomento e nella malinconia.

In quella terra maledetta e fragile,

pericolante sotto i nostri passi,

ho seppellito la mia collera,

la disperazione,

l’attesa.

Goccia a goccia, fatte di rabbia,

ho visto scivolare le mie lacrime,

dagli occhi

fino al cuore.

 

Poi, fra angeli senza nome

ho visto la tua mano, Signore

 

La giuria del premio nazionale di poesia “Il Bottaccio”, composta da Giuliana Bisconti, Lalla Calderoni, Giovanni Cenerini, Manuela Galardini, Anna Gemelli, Giuseppe Gherardi, Giuseppe Grattacaso, Mauro Moretti, Alda Niccolai, Donata Scarpa e Giacomo Trinci, presieduta da Giuseppe Grattacaso, si è riunita il giorno 24/10/2011 alle ore 18 e, discutendo ancora una volta le 14 poesie selezionate, ha preso la seguente decisione:

 

 

 

1° classificata “Sonno della mente” di Giuliano Dorigatti da Civezzano (TN)

2° classificata “Pesca d’altura” di Simone Piazzesi da Serravalle

3° classificata “Mia madre” di Margherita Neri da Gangi (PA)

SEGNALATE

Sociale rigenerazione” di Stefano Gargini da Pistoia

Terremoto” di Mirella De Cortes da Cagliari

Migranti” di Loriana Capecchi da Quarrata

Domani avrò le ali” di Benito Galilea da Roma

Autoritratto” di Valerio Savino da Le Querci

LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE AVVERRA’, PRESSO I LOCALI DEL CIRCOLO DI BONELLE, IL GIORNO SABATO 5 NOVEMBRE ALLE ORE 17

Pistoia 19/10/2011

 

5° Premio Nazionale di poesia “Il Bottaccio”

 

Il giorno 18/10/2011, alle ore 18, si è riunita la giuria per formare le quattordici poesie finaliste.

 

Le poesie scelte sono:

 

“Autoritratto”                   di Valerio Savino

“Angeli…con un’ala”       di Paolo Lacava

“…Ed è musica”               di Giacomo Soldà

“Domani avrò le ali”        di Benito Galilea

“Migranti”                        di Loriana Capecchi

“ Sonno della mente”       di Giuliano Dorigatti

“Sociale rigenerazione”   di Stefano Gargini

“Breve incontro”              di Luigi Paraboschi

“Carpe Diem”                   di Umberto Vicaretti

“Terremoto”                     di Mirella De Cortes

“Di me è tempo”               di Giuseppe Vetromile

“Luna avvizzita”              di Guido Leonelli

“Pesca d’altura”               di Simone Piazzesi

“Mia madre”                    di Margherita Neri

 

La prossima riunione della giuria è convocata per lunedì 24 alle ore 18 nella quale verranno scelte le prime tre poesie che riceveranno premi in denaro, e le cinque segnalate che riceveranno un premio di rappresentanza se parteciperanno alla cerimonia di premiazione.

 

 

 

 

 

 

Concorso Nazionale di Poesia

“Il Bottaccio”

Circolo ricreativo Leonardo da Vinci

5°edizione

REGOLAMENTO

-Art. 1-

Il concorso di poesia è aperto a tutti gli autori italiani e stranieri che abbiano compiuto diciotto anni di età e si articola in due sezioni:

Sezione A – Poesia inedita in lingua italiana a tema libero (saranno accettati testi inversi liberiin metrica o vernacolo);

Sezione B – Poesia inedita giovani in lingua italiana a tema libero. A questa sezione potranno partecipare coloro che alla data del 30/9/2011 non abbiano compiuto il trentesimo anno di età; al ritiro del premio verrà richiesta l’esibizione di un documento di identità.

I premi verranno assegnati se il numero di partecipanti arriverà almeno fino a quaranta, altrimenti verranno giudicati nella sez. A

-Art. 2-

Ogni autore può inviare fino a due opere in lingua italiana, ciascuna non eccedente 35 versi. Per le diverse caratteristiche delle sezioni indicate, ogni autore può partecipare ad una sola delle due sezioni. Le poesie dovranno essere battute a macchinao compilate al computer.

-Art. 3-

I testi dovranno essere inviati in numero di cinque copie di cui quattro senza nessun dato identificativo. Una copia oltre al testo poetico dovrà contenere le generalità, l’indirizzo postale, il telefono, se possibile l’indirizzo e-mail, la dichiarazione che l’opera è frutto del proprio estro creativo e la propria firma.

-Art. 4-

I partecipanti devono far pervenire le proprie opere tramite posta al Circolo ricreativo “Leonardo da Vinci” via Bonellina n. 23351100 Pistoia – entro il giorno 30 Settembre 2011, unitamente al bollettino di pagamento e alla scheda di adesione firmata(per eventuali ritardi farà fede il timbro postale). Per informazioni potete visitare il sito web del circolo www.arcibonelle.orgcontattare il responsabile del concorsoNicola Giudice al numero 3382629078, o inviare una e-mailal nostro indirizzo di posta elettronica a giuseppegherardi@yahoo.it oppure a info@arcibonelle.org. Ogni autore è responsabile dell’originalità delle opere inviate e del loro contenuto.

-Art. 5-

Gli autori per il fatto stesso di partecipare al concorso, cedono al Circolo ricreativo Leonardo da Vinci di Bonelle, il diritto di pubblicare le opere partecipanti su eventuale antologia del premio o nel sito internet, senza aver nulla a pretendere come diritti d’autore. Lepoesie inviate non sarannorestituite e la partecipazione al concorso implica l’accettazione di tutte le clausole del presente regolamento e la tacita autorizzazione alla divulgazione del proprio nominativo e del premio conseguito su quotidiani, riviste culturali e siti web.

-Art. 6-

A copertura delle spese di segreteria è previsto un contributo da parte di ogni autore di €13 (tredici) che dovranno essere versate sul conto corrente postale n. 82391590intestato a Nicola Giudice, Via Bonellina 316 – Pistoia, indicando come causale la partecipazione alla 5° edizione concorso poesia “Bottaccio”.

-Art. 7-

La premiazione avverrà il giorno sabato 5 novembre 2011 alle ore 17,00 a Bonelle presso il circolo ricreativo “Leonardo da Vinci” alla presenza dei dirigenti del circolo e autorità cittadine. Tutti i partecipanti al concorso sono invitati alla cerimonia.

I vincitori del primo, secondo e terzo premio dovranno essere presenti alla premiazione.

-Art. 8-

Le opere saranno valutate a giudizio insindacabile e inappellabile della giuria.

-Art. 9-

Premiazione. Gli autori finalisti saranno avvisati in tempo utile tramite e-mail, con lettera o telefonicamente.

Per la sezione A delpremio:

I° classificato premio di € 500;

II° classificato premio di € 300;

III° classificato premio di € 200.

Sono previste targhe di riconoscimento emenzioni d’onore .

Per La sezione B del premio:

I° classificato premio di € 300

II° classificato premio di € 200

I premi delle diverse sezioni non sono cumulabili

A tutti ipremiati che parteciperanno alla cerimonia conclusiva verrà inoltre offerta la cena all’interno delle strutture del Circolo.

Ai primi tre classificati della sezione A e ai primi due classificati della sezione B per il giorno 5 Novembre 2011verrà offerto un pernottamento per due persone.

La giuria potrà avvalersidella facoltà di aumentare i premi sopra menzionati.

Per l’organizzazione

Nicola Giudice

SCHEDA DI PARTECIPAZIONE

INFORMATIVA

In relazione agli art. 13 e 23 del D.lg n. 196/2003 recanti disposizioni a tutela delle persone ed altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali, vi informiamo che i vostri dati anagrafici, personali ed identificativi saranno inseriti e registrati nell’archivio del Circolo ricreativo “Leonardo da Vinci” ed utilizzati esclusivamente ai fini inerenti il concorso cui in epigrafe. I dati dei partecipanti non verranno comunicati o diffusi a terzi. L’interessato potrà esercitare tutti i diritti di cui all’art. 7 del D.lgs 196/2003 e potrà richiederne gratuitamente la cancellazione o la modifica scrivendo al “Responsabile del trattamento dei dati personali del Circolo ricreativo “Leonardo da Vinci” Via Bonellina n. 23351100 Pistoia.

Firma ……………………………………………

Scheda di partecipazione alla 5° edizione Concorso di Poesia “Bottaccio” circolo ricreativo Leonardo da Vinci.

Il sottoscrittonato il

Aresidente inVia

Tele-mail

chiede di partecipare al concorso sopraindicato accettandone il bando. Dichiara di accettare il giudizio insindacabile dell’organo che effettuerà la valutazione delle opere; autorizza la eventuale pubblicazione delle operesenza nulla chiedere alla stessa organizzazione del premio; esprime il proprio consenso alla trattazione, comunicazione e diffusione dei dati personali rilasciati in data odierna per gli usi interni dell’associazione e per tutte le iniziative da essa proposte, ai sensi della L. 675/96 , con particolare riferimento agli art. 11 e 20 del dec. Leg. N. 196 del 30/06/2003

N.B. Nella busta chiusa, oltre alle opere con l’indirizzo e i dati anagrafici, dovrà essere inserita la ricevuta del versamento effettuato.

Firma—————————————————