Club Culturale La Viaccia

 

Vogliamo dedicare questa pagina a quei personaggi del paese che con le loro azioni o semplicemente con la loro umanità hanno caratterizzato la vita del nostro piccolo borgo.

 

 

 

ALIBRANDO CIOCI

 

Il primo personaggio che vogliamo ricordare è Alibrando Cioci, o più semplicemente “il Cioci” come veniva chiamato abitualmente da tutti, del quale ricorre quest’anno il centenario della nascita, difatti, egli era nato a Pistoia il 16 gennaio 1916 da una famiglia della piccola borghesia, che gli permise una buona istruzione scolastica.

Il fatto di essere in possesso di un titolo di studio, insieme alla sua competenza e alla disponibilità fu di fondamentale importanza prima, durante e dopo la costruzione del Circolo.

Egli non era bonellino di origine ma lo divenne per matrimonio avendo sposato Silvana Brillanti figlia dell’indimenticabile fornaio  Gherardo detto "Il Moro".



                                                Alibrando Cioci e la moglie Silvana ad una festa da ballo nel giardino della vecchia Casa del Popolo

 

 

La figura snella, i baffetti sempre ben curati, anche quando cominciarono a tingersi di grigio, l’aspetto signorile, deciso, disinvolto e la sua calma nei gesti e nelle parole donava sicurezza e la sua autorevolezza era percepita, entrava dentro, forse proprio perché non aveva necessità di alzare i toni per dimostrare la caratura e la dimensione morale dell’uomo.


Era infatti scevro alle sguaiataggini, ai chiacchiericci di paese e ciò lo rendeva una persogna dena di considerazione. Non era certo sempre amato, ma ammirato e rispettato da tutti per i suoi modi gentili nonostante l’attitudine al comando. Forse furono queste doti insieme alla sua istruzione e alla sua indubbia capacità che giocarono a suo favore nell’elezione a primo Presidente della Casa del Popolo, nonostante il periodo caratterizzato da ideologie da lui rifuggite, forse per il suo passato di omologazione al precedente regime politico. Non ci sentiamo, e onestamente ce ne importa poco, di collocarlo politicamente in quanto la statura del personaggio si manifestò successivamente, quando si batté convintamente affinchè il nostro Circolo aderisse all’A.R.C.I. che si caratterizzava per dare all’associazione circolistica, valori democratici e di sinistra.

Il presidente Alibrando Cioci, il 15 settembre 1967, aprì la seduta del Consiglio del Circolo illustrando gli scopi e l’attività dell’A.R.C.I. ponendo l’accento sulla natura della massima assistenza che questa associazione intendeva dare e che si proponeva, tra l’altro, di assicurare una serie di servizi e attività indispensabili all’elevazione morale, sociale e fisica dei lavoratori, stava nascendo così una nuova era  nell’ attività circolistica.


                                                                                            Alibrando Cioci impegnato nella costruzione del nuovo Circolo

Come riconosciuto da importanti rappresentanti politici di sinistra che vissero quella stagione nuova, egli fu senz’altro tra i migliori, se non il migliore, tra i presidenti che il nostro Circolo abbia avuto.

Egli fu un uomo di rara gentilezza, generosità e bontà, aveva praticato in gioventù il calcio giocando nella squadra del Bonelle, aveva altresì due grandi passioni:la fotografia e  il gioco delle carte, e fu proprio giocando il “fiasco” con gli amici che accusò un primo malore che la stessa sera, alla fine del 1981, lo portò alla morte, come una tragica fatalità, all’interno dello stesso Circolo da lui tanto amato e per il quale si era prodigato affinchè il paese di Bonelle avesse un suo centro di ricreazione, cultura e svago per tutta la collettività.

                                                        Alibrado Cioci in una delle ultime apparizioni pubbliche, qui impegnato in una premiazione